Per ovvi motivi, sono un fiero sostenitore dello zombie come figura perfettamente adatta a raccontare alcuni degli aspetti della nostra contemporaneità.
Per questo motivo inauguro oggi l'etichetta "zombie trend" (avete visto che adesso il blog è navigabile anche attraverso le etichette?): "zombie trend" segnalerà e racconterà gli avvistamenti zombieschi fuori dai soliti territori in cui, solo fino a qualche anno fa, i nostri amati cadaveri caracollanti sembravano confinati (ossia cinema, fumetto, musica, videogames, letteratura e poco altro).
E cominciamo con la figura della zombie bank, su tutte le prime pagine dei quotidiani economici in questi mesi di crisi globale.
Ma che cos'è una zombie bank? Pesco dalla rete una definizione abbastanza chiara: nata durante la crisi economica degli anno '90 in Giappone, una zombie bank è una banca che opera nonostante sia già fallita. Prende soldi dal governo ma non li usa per fare prestiti. Cioè, veri e propri morti che camminano, perché tutti istituti di credito tecnicamente falliti senza l’aiuto dei Governi.
Come dire che quando la recessione morde, morde davvero. E a volte contagia pure.
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