sabato 25 giugno 2011

ZOMBonelli: update.


ZOMBonelli è un omaggio affettuoso e divertente di zetacomezombie al lavoro della più grande casa editrice italiana di fumetto, Sergio Bonelli Editore, e ai personaggi che, in oltre settant’anni di attività editoriale, ha saputo creare.

Abbiamo cercato di immaginare quale potrebbe essere la trasformazione di Tex & co. se un’epidemia zombie si diffondesse tra le pagine degli albi Bonelli e, su tale base, abbiamo invitato alcuni disegnatori a dare forma, con il loro segno, a questa versione “Z” dell’universo Bonelli.

Quelli che vedete in mostra in questa installazione sono i primi artisti che hanno accettato di partecipare al progetto ZOMBonelli e di “zombizzare” ognuno un personaggio di casa Bonelli.
Ovvero:

Massimo Bonfatti > Cico
Andrea Borgioli > Mister No
Giuseppe Camuncoli > Dylan Dog
Andrea G. Ciccarelli > Martin Mystère
Carmine Di Giandomenico > Magico Vento
Giuliano Giunta > Tex Willer & Kit Carson
Michele Petrucci > Nathan Never

Il progetto ZOMBonelli inaugura al PICNIC! Festival domenica 26 giugno a Reggio Emilia e continua sulle pagine del nostro blog zetacomezombie.blogspot.com.
Siete tutti invitati.

E, se domenica restate fino a tardi, sul far della sera potrete partecipare alla visita guidata al piccolo cimitero Bonelliano.

giovedì 23 giugno 2011

ZOMBonelli!


Cosa? Chi? Dove? Quando?
Venite al Picnic! Festival domenica 26 giugno (questa domenica) per scoprirlo.

domenica 12 giugno 2011

Fantasy Horror Award 2011 a "The Walking Dead".

E alla fine il Fantasy Horror Award 2011 come "miglior fumetto horror e fantasy" è andato al nostro The Walking Dead.

Ha consegnato il premio (ritirato dal sottoscritto) Alessandro Bottero nella splendida cornice del teatro Mancinelli di Orvieto in una serata che ha visto avvicendarsi sul palco Stuart Gordon, Anna Torv, Bill Moseley, Claudio Simonetti, Kristina Klebe, Uwe Boll e Yoshihiro Nishimura.

E per chi si domanda com'è fatto il premio, eccolo qua:

sabato 11 giugno 2011

Call of the Dead.

Me lo domando spesso: ma come accidenti fa il genere zombie ad essere sempre in anticipo sul resto del cinema?

Sul serio: tracciate una linea che vada da La notte dei morti viventi ad oggi e divertitevi ad individuare ed elencare quanti sono gli elementi introdotti dal cinema zombie che poi abbiamo trovato riadattati e riproposti nel resto della produzione cinematografica mondiale.

Appunto, fino ad oggi quando Call of the Dead segna un punto di svolta: dopo che gli zombie del mondo cinematografico hanno contagiato il mondo dei videogames (il nuovo cinema del XXI secolo), ora è il momento di un ribaltamento.
E questo ribaltamento lo compie Electronic Arts/Treyarch  regalando ad una delle sue espansioni per Call of Duty: Black Operation il marchio "Z" (in pratica l'evoluzione dell'idea che aveva avuto Rockstar per il suo Red Dead Redemption, idea a sua volta figlia di uno spunto di qualche anno prima per un livello segreto della serie di Call of Duty).


Call of the Dead è infatti uno Z-FPS (sparatutto in prima persona a tema zombie) con tutti i crismi. Uno dei tanti se non fosse che è interpretato da attori famosi, vere e proprie icone del cinema di genere.
Meglio: non gli attori in carne ed ossa ma Danny Trejo (Machete), Robert Englund (Freddy Kruger), Micheal Rooker (The Walking Dead), Sarah Michelle Gellar (Buffy) e, ciliegina sulla torta, sua maestà George A. Romero nella parte del leader degli zombie.
Tutti nella loro versione digitale a cui gli stessi attori danno la voce (tranne Romero che non è chiaro se sia stato coinvolto o meno nel progetto).



Capite il cortocircuito?
Quanti anni sono che sentiamo Zemeckis & co. predicare che il performance capture avrebbe reso  immortali i divi del cinema per renderli poi disponibili ad interpretare nuovi ruoli, anche i più assurdi, all'infinito? Ovvero che un nuovo cinema era alle porte, un nuovo cinema i cui criteri di produzione sarebbe stati guidati soltanto dalla bussola della fantasia più sfrenata.
Zemeckis aveva ragione (lui e James Cameron hanno sempre ragione) ma si sbagliava su una cosa: il luogo in cui ciò sarebbe avvenuto non sarebbe stato il cinema (la cui fruizione – e quindi la produzione – restano ingessate in una sorta di ieraticità da secolo scorso) ma qualcos'altro di più nuovo a cui il cinema avrebbe solo tirato la volata.



Ed ecco infatti che EA con Call of the Dead ci mostra il primo passo di quel sogno impossibile per il cinema, creando un film (pardon, un gioco) con un cast da vera e propria fantasia uber-nerd.
A Call of the Dead non serve il performance capture perché è un gioco, non un film. Gli basta il viso degli attori (ridotto ad una texture da applicare a un modello 3D) e la loro voce.
Il resto lo fa la nostra fantasia che, mentre guida i movimenti dei nostri avatar all'interno del gioco (gioca), usa il ponte evocativo dell'iconicità degli attori per farci costruire mentalmente la trama di questo film impossibile (ossia, ci crea il ricordo di un film).



Call of the Dead è un videogame ma parassita l'immaginario cinematografico fin dal trailer, omaggio all'estetica grindhouse, unico luogo mentale (e cinematografico) dove un progetto del genere sarebbe potuto esistere. Diventa un film nella misura in cui i numerosi film e personaggi interpretati dagli attori sono sufficienti, se accostati, a creare un percorso narrativo, ovvero una sorta di montaggio connotativo ejzenštejniano dove nell'accostamento delle immagini più che le inquadrature conta l'accumulo di caratteri sul corpo degli attori.



Call of the Dead è infatti un progetto in grado di riportare in un attimo la dimensione del videogioco a quella più generale del gioco, come a dire che non esiste differenza tra il gioco di ieri (quando, muovendo bambole e pupazzi, assemblavamo un racconto, spesso derivato da visioni cinematografiche o televisive) e il gioco di oggi in cui i pupazzi sono fatti di immagini da muovere su uno schermo.
Ieri come oggi si gioca per comporre la struttura di un percorso narrativo in cui la dimensione del giocatore (come quella dello spettatore cinematografico) non è mai passiva.

E se domani Call of the Dead diventasse un film (o una serie tv) il cortocircuito sarebbe completo.
Esattamente come quello tra cinema e fumetto operato da Mark Millar sul Nick Fury con la faccia di Samuel Jackson in The Ultimates.



ps: ma in fondo siamo sempre all'interno del postmodernismo e del suo gioco di specchi che riflettono specchi, un gioco perfetto per tenere il più lontano possibile la paura tutta moderna di non esserci più quando le cose forse si faranno davvero interessanti (e allora meglio illudersi che il tempo si cristallizzi nel continuo rimasticare dell'esperienza passata).
Non ci credete?
E allora date un occhio anche a questo filmato che colloca il tutto di cui sopra in una diversa prospettiva (che dire "nuova" non è proprio il caso):

Maratona TWD... stanotte su FOX!

Stanotte, a partire dalle 00.30, non perdetevi su FOX la maratona dedicata a The Walking Dead.
Tutta le 6 puntate della prima stagione una di fila all'altra.
E poi domattina, appena finita l'ultima puntata, via a votare il referendum!

venerdì 10 giugno 2011

TWD: iniziano le riprese della stagione 2.


Sono iniziate ad Atlante le riprese della stagione 2 della serie tv The Walking Dead.

AMC ha diffuso due immagini degli zombie e, in parallelo, hanno cominciato a circolare alcune foto rubate dal set (le potete vedere QUI).

TWD: primo visual del videogame.

Durante l'E3 è stato diffuso il primo visual del videogame che Telltale Games sta realizzando su The Walking Dead.

Finora poco è trapelato del progetto se non che ruoterà attorno alla perdita dell'umanità in una situazione priva di speranze.

Protagonista della storia sarà un personaggio creato ad hoc per il videogame, Lee Evert, un uomo che fugge di prigione nelle prime ore dell'apocalisse zombie.  Durante la fuga Lee incontrerà Clementine, una bambina di 7 anni rimasta orfana e deciderà di aiutarla.

Anche se il gioco propone una storia originale, il giocatore potrà visitare alcune delle location presenti nella serie a fumetti (e.g. la fattoria di Hershel) e incontrare alcuni dei personaggi secondari come ad esempio Glenn (cronologicamente, prima della loro comparsa sulle pagine del serie a fumetti).

Non sono date diffuse notizie relative alla data di uscita o alle piattaforme per le quali il gioco verrà sviluppato.

sabato 4 giugno 2011

TWD e "Gli zombie che divorarono il mondo" candidati al Fantasy Horror Award.

Si svolge questo fine settimana a Orvieto la seconda edizione del Fantasy Horror Award, il festival dedicato al fantastico organizzato da Funfactory Entertainment e Sci Fi Universal.

Per la categoria "miglior fumetto horror" candidati due titoli del catalogo saldaPress: "The Walking Dead" e "Gli zombie che divorarono il mondo" (le altre candidature le trovate QUI).

L'annuncio dei vincitori e la consegna dei premi avverrà domani (domenica 5 giugno) alle ore 19,00 nella prestigiosa cornice del Teatro Mancinelli di Orvieto.

Ringraziando per le candidature, incrociamo le dita per domani sera.

mercoledì 1 giugno 2011

Bite me - secondo episodio.

Visto che Mike ha in programma di traslocare, Jeff e Greg decidono di prendere in considerazione dei candidati a prendere il suo posto nell'appartamento.
E così, dopo un'epica sessione di gioco a Dead Rising 2, non appena Mike esce per incontrare la sua fidanzata, i due ricevono uno strano tipo che ha risposto al loro annuncio.
E qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere?

Seconda episodio di Bite Me, la web series che mescola zombie e videogames culture.