venerdì 31 luglio 2009

Ravanelli Zombie!

Da oggi anche Fabrizio Ravanelli (e tutti i suoi emuli) possono aderire alla moda zombie ormai imperante grazie a questo simpatico gadget distribuito alla recente Comicon statunitense da Capcom per promuovere l'uscita di Resident Evil: Darkside Chronicles.

Praticamente la t-shirt è nera con la faccia dello zombie stampata dentro. Per cui basta prendere il bordo, girarlo e metterselo in faccia per poter partecipare con orgoglio alla prossima zombie-walk.

E, tanto per restare in tema di zombie trend, segnaliamo anche questo articolo del mensile XL che, parlando di cosplayer, afferma che all'ultima Comicon di S. Diego tra i costumi più gettonati c'erano, appunto, "sanguinolente interpretazioni zombie".

Sì, i tempi per una zombie-walk targata "Z" sono sempre più maturi…

Survival of the Dead.


Ne avevamo già parlato qui quando ancora c'era un titolo di lavorazione ("… of the Dead"), ma ora il nuovo film di George Romero ha un titolo definitivo: Survival of the Dead. E si sa anche che, a settembre, verrà presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival.

Si sa anche qualcosa in più della trama: la storia è ambientata su un isola poco distante dalla costa nord-americana.
All'arrivo dell'epidemia zombie, gli isolani non se la sentono di uccidere i propri cari non-morti con quello che ne consegue.
Tra gli isolani, però, ce n'è uno che ci vede lungo, Croquet (uno dei personaggi del precedente "Diary of the Dead") che, da solo, inizia a eliminare le pericolose creature, fino al momento in cui la comunità lo bandisce per omicidio e lo obbliga ad andarsene sulla terraferma.
Lì il nostro trova un gruppo di sopravvissuti con cui, dopo qualche tempo, decide di andarsi a riprendere l'isola.
Sull'isola, però, nel frattempo le cose sono cambiate: gli isolani hanno deciso di convivere con i cari zombie, incatenandoli e facendo finta che tutto vada bene come prima dell'epidemia.
E da lì, ovviamente, le cose precipiteranno ancora di più.

L'uscita in Italia non è ancora annunciata (e perché dovrebbe? Da noi, non è ancora nemmeno uscito Diary of the Dead…)

mercoledì 29 luglio 2009

Deadgirl.


Nelle scorse settimane, l'uscita nelle sale statunitensi del film Deadgirl è stata al centro di numerose polemiche (e chissà se queste seguiranno la pellicola se e quando uscirà anche in Italia).

Il film diretto da Marcel Sarmiento e Gadi Harel racconta di Rickie e JT, due adolescenti problematici che saltano la scuola per esplorare i sotterranei di un ospedale psichiatrico abbandonato.
Lì si imbattono nel corpo di una donna, nuda, avvolta nella plastica, incatenata a un tavolo e morta… o forse morta no.

Nel momento in cui il trailer del film accennava al fatto che i due protagonisti decidessero di utilizzare il corpo della ragazza come oggetto sessuale (tanto più che non veniva chiarito se si trattasse di una zombie o, invece, di una donna malata di mente imprigionata nell'ospedale e chissà perché poi dimenticata lì), si è scatenato il putiferio: secondo le organizzazioni femministe che per prime hanno osteggiato il film, viva o non-morta, lo stupro di una donna resta comunque uno stupro e, in base a ciò, il film era da condannare in quanto apologetico nei confronti di questo reato.

In realtà i registi (e la produzione), in fase di lancio del film, hanno giocato molto sull'ambiguità di questo tema (evocandolo prima e facendolo rientrare poi) ma, a parte questo che resta comunque marketing (e su questo aspetto forse varrebbe la pena di riflettere), a leggere le varie recensioni sembra siano stati soprattutto bravi a mettere in piedi quello che ogni appassionato di film horror si aspetta da un film zombie: divertimento (possibilmente attraverso la creazione di un mostro che metta i protagonisti –e il pubblico con loro– in una condizione di vera paura), una nuova chiave di lettura della nostra società e, infine, un cortocircuito tra ciò che viene proiettato sullo schermo e il pubblico che assiste alla proiezione.

E infatti in Deadgirl il corpo non-morto diventa strumento per poter parlare di altro se è vero, come ha scritto Andrew O'Hehir su Salon, che "se consideriamo la storia come un racconto psicologico, allora non solo la ragazza incatenata al tavolo non è umana ma non è proprio reale. Cioè, non è niente di più di una fantasia dei due protagonisti, una proiezione del loro desiderio masturbatorio e forse, in fondo, anche omoerotico (…) Le polemiche femministe attorno a Deadgirl semplicente non ci stanno: questo è un film sull'alienazione del maschio americano –argomento topico del cinema USA– e sulle tragicomiche conseguenze di ciò".

Zombie girl.


A 12 anni Emily Hagins ha già scritto, prodotto e diretto un film che si intitola Pathogen e che, visto che ne parliamo qui, è ovviamente un film di zombie.

Ecco qua il trailer del film:



Poi, visto che gli americani non si fanno mancare niente, su di Emily hanno già girato un documentario dal titolo Zombie girl che sta andando per la maggiore nei festival di cinema indipendente e il cui trailer è proprio qui sotto:


Il sito ufficiale su cui reperire tutte le informazioni sul documentario è www.zombiegirlthemovie.com.

Il sito di Emily invece è www.cheesynuggets.com e lì si vede che Emily è una vera dura dal momento che è già al lavoro sul suo prossimo film (The retelling, stavolta senza zombie) per cui sta già raccogliendo i fondi (che il cinema costa e con la paghetta è difficile andare lontano).

"Fragile" secondo Andrea Voglino.

Prima di andare in ferie, Andrea Voglino ha postato sul suo blog una recensione di "Fragile".

La potete leggere cliccando qui.

XXXombies.


Rick Remender e Tony Moore, coadiuvati da Kieron Dwyer ai disegni, firmano per Image Comics questa miniserie a fumetti (in Italia raccolta in volume unico da Planeta De Agostini) in cui Romero incontra Boogie Nights con una spruzzata de Il Padrino di Coppola e dell' Hardcore di Paul Schrader.
Il tutto senza volersi minimamente prendere sul serio e con l'unico obiettivo dichiarato di mettere in piedi 96 pagine piene zeppe di zombie e di tette al vento (ok, per quello che si può permettere una serie USA non vietata).

Siamo nel 1977 a Los Angeles e, un po' a voler richiamare Boccaccio, mentre fuori imperversa l'epidemia zombie, un produttore di film porno ha riunito in una casa un gruppo di attori e attrici ignari di tutto ciò che sta accadendo: il suo obiettivo è girare in sette giorni un film che ha promesso da tempo ai mafiosi a cui deve dei soldi e nessun fottuto cadavere putrefatto glielo impedirà.
Ma il regista (e i mafiosi), oltre che con gli zombie, non hanno fatto i conti nemmeno con il padre di uno delle attrici, la più giovane e al debutto sulla scena hard, che attraversa Los Angeles a suon di mazzate per andare a salvare la figlia (non solo dagli zombie).

Ora l'edizione italiana accredita Tony Moore (sì, il disegnatore dei primi 6 numeri della serie The Walking Dead e delle copertine fino al #24) come copertinista e colorista, quando invece Moore è coautore della storia con Remender e, da quello che emerge dalla lettura, i due si devono essere divertiti un mucchio a ficcarci dentro tutto quello che amano in ambito di zombiesploitation e porno anni '70 (e infatti, tra gli attori, c'è anche Ron Jeremy).

martedì 28 luglio 2009

London zombie.


Nel frattempo "La Repubblica" riferisce che, a Londra, continuano i provini per il ruolo di zombie al London Bridge Experience, ovvero "the scariest attraction in London".

Altre foto qui.

lunedì 20 luglio 2009

Marvel zombies.

Breve post solo per segnalare l'uscita questa settimana, in allegato con la Gazzetta dello Sport, del volume Marvel Zombies di Robert Kirkman e Sean Phillips.

Il mio punto di vista sull'opera lo scrissi tempo fa qui però, tutta la saga a 9.99 euro (più 3 numeri di Ultimate Fantastic Four che fanno da prologo al progetto), credo sia un giusto rapporto qualità-prezzo per una lettura divertente che non prometto certo al lettore più di quello che da.

Unica nota, la tenerezza di fronte ai curatori delle 5 pagine di editoriali che accompagnano il volume, che parlano della rava e della fava (zombie) ma si guardano bene dal anche solo segnalare lontanamente che Marvel Zombies, oltre che dal cinema di Romero (ovviamente), deriva anche un pochino dal fatto che il suo creatore, Robert Kirkman, è anche il creatore di The Walking Dead, la serie a fumetti zombie che va per la maggiore negli USA, che ha praticamente rilanciato il tema ma che purtroppo, non essendo nel novero di quelle pubblicate in Italia da Panini & Paninani, non s'ha da citare. Teneri…

martedì 7 luglio 2009

L'orda.


Parigi. C'è un gruppo di poliziotti corrotti. Uno di loro viene ucciso da dei criminali e il resto del gruppo, per vendicarlo, fa irruzione in un palazzo che i malviventi usano come nascondiglio. Ma gli va male.
Però, mentre i poliziotti stanno per fare una brutta fine, il palazzo viene attaccato e invaso da un'orda di creature cannibali (ok, zombie) che, ovviamente, portano i sopravvissuti (poliziotti corrotti e criminali) a formare inedite (e fragili) alleanze.

A giudicare dal trailer de La Horde, il film sembra gustoso anche se –sempre dal trailer– è abbastanza chiaro che i registi (Yannick Dahan e Benjamin Rocher) si siano giocati e rigiocati sia Dead Rising che Left 4 Dead più e più volte.
Produce Xavier "Frontier(s)" Gens.