28 giorni dopo è il film per cui verrà per sempre ricordato da noi zombofili Danny Boyle, ovvero il regista che nel 2002 ha introdotto nell'immaginario cinematografico collettivo la figura dell'infetto che invece di trascinarsi e caracollare – come avevamo imparato dalla pellicole di Romero – corre, si agita come un ossesso e qualche volta parla pure.
Bene, prendi il film di Boyle, togli gli zombie, metti al loro posto la bumba e avrai…
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11 anni fa
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