"Non ho tempo per sanguinare."

Come spesso si dice, se qualcosa (soprattutto di inutile) esiste, sul web lo trovi di sicuro.
E così ecco un simpatico gadget on-line che misura quanto ci mettereste a venir contagiati dal virus zombie in caso di morso da parte di un non morto.

Devil's Crossing.

Nuovo film a tema zombie in arrivo (ma stavolta forse l'annuncio giunge con un po' troppo anticipo: anche se dovrebbe uscire negli USA a fine aprile, in giro ancora non c'è nemmeno il trailer ma solo un paio di foto di scena)
Devil's Crossing è (cioè, sarà) un western post apocalittico in salsa gore dove, su ciò che resta di una terra devastata dall'ormai prevedibile catastrofe naturale, si aggira Shadrach, un uomo incaricato dal Diavolo in persona (a cui ha venduto l'anima) di decimare la restante popolazione umana per nutrire i gironi dell'Inferno.
Ma ammazza oggi, ammazza domani, un bel giorno Shadrach si stanca di fare questa vita e il Diavolo non la prende affatto bene: si incarna in una forma umana e si porta dietro un gigantesco esercito di non-morti che, a parte giustificare la segnalazione del film all'interno di questo blog, daranno al ribelle Shadrach e al resto degli umani sopravvissuti un qualche grattacapo.
Produce Paul Streiner (Zombie Kings) e dirige il tutto l'esordiente James Ryan Gary.

28 sbronze dopo.

28 giorni dopo è  il film per cui verrà per sempre ricordato da noi zombofili Danny Boyle, ovvero il regista che nel 2002 ha introdotto nell'immaginario cinematografico collettivo la figura dell'infetto che invece di trascinarsi e caracollare – come avevamo imparato dalla pellicole di Romero – corre, si agita come un ossesso e qualche volta parla pure.

Bene, prendi il film di Boyle, togli gli zombie, metti al loro posto la bumba e avrai…

Le cronache dei morti viventi.

Questo mese, sulla rivista di cinema Duellanti, c'è una lunga recensione de Le cronache dei morti viventi (Diary of the Dead).
Significa che, finalmente, "solo" dopo 2 anni e mezzo dall'uscita americana e dopo innumerevoli falsi annunci per quella italiana, anche noi pubblico italiano potremo vedere il film con cui George Romero ha riscritto le origini della sua saga zombie contaminandole con il web 2.0?
No. Più semplicemente significa che alla fine dello scorso ottobre il film è stato mandato in distribuzione in una manciate di copie (Minerva Pictures, P.F.A. e Sharada) e che, quindi, il prossimo passaggio (non si sa ancora quando) sarà in DVD.

Bello vivere alla periferia dell'Impero…

Correva l'anno 1986 e Left 4 Dead…

Eric Ruth è un appassionato di videogiochi (e programmatore) che si è messo in testa di convertire il classico "ammazza zombie di gruppo" Left 4 Dead in una versione che avreste potuto giocare nel 1986 sul vostro NES e che invece, oggi, potete scaricare gratuitamente da QUI e giocare da soli o in coppia.

Pixel Force: Left 4 Dead è nello stesso tempo un atto di amore (ovviamente non ufficiale) verso il capolavoro di Valve e nei confronti di un epoca in cui smanettare e pigiare sui tasti per molti, non avendo ancora scoperto le ragazze, era la cosa più divertente del mondo.

Meet the Zombertons!

Rockettino onesto e senza tante pretese quello degli Evil Farm Children e video a tema zombie (anch'esso senza molte pretese) per il loro singolo Brain Buffet.

Zombie soccer.

Sarà che mi trovo d'accordo con Beppe Grillo quando dice che il calcio dovremmo imparare ad odiarlo, fatto sta che a me questo Zombie Soccer come meccanica di gioco ricorda molto (troppo?) Plants vs Zombies. Solo che con le piante mi sembrava più divertente.